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I 6 step per un Content Marketing efficace.

Per creare un content Marketing efficace è necessario far riferimento alle 6 "W"

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Le 6 “W” del Content Marketing efficace.
Why? Who? What? hoW? Where? hoW much?

Il content marketing è la creazione di contenuti al fine di promuovere l’azienda. Viene utilizzato dalle stesse per catturare l’attenzione dei loro clienti attuali e potenziali. Offrendo contenuti interessanti e utili, le aziende oltre a mostrare la loro competenza nel loro settore, mirano alla costruzione di una relazione con i visitatori del sito web, con l’obiettivo di convertirli in clienti. 

Per creare un content Marketing efficace è necessario far riferimento alle 6 “W”

1) "Why?" perché produrre Content marketing?

Il primo passo è acquisire la consapevolezza del perché vogliamo produrre contenuti.

A questa “W” si trova risposta tramite la chiarificazione della Mission Statement aziendale. La mission Statement è una breve dichiarazione che descrive lo scopo o l’obiettivo di un’organizzazione, includendo informazioni su ciò che l’organizzazione fa, per chi lo fa e come lo fa. Aiuta a comunicare l’identità e gli obiettivi di un’organizzazione ai suoi stakeholder, come clienti, dipendenti, partner e investitori. La mission statement è utilizzata come la “North Star”, la stella polare, cioè lo scopo-guida da seguire nella gestione aziendale per mantenere l’organizzazione sulla giusta rotta. La Mission Statement è una dichiarazione di intenti, è una regola interna ed esterna, sta alla base dell’attivazione della motivazione ad agire e quindi a creare contenuti.

2) "Who?" a chi rivolgere il Content Marketing?

Secondariamente bisogna definire il soggetto della comunicazione, cioè la User Persona.

La User persona è l’insieme delle caratteristiche del target tipico di utenti o clienti di un’azienda. Alla base della User Persona, troviamo la User Theory . Essa è una teoria che si concentra sulla comprensione dei desideri, delle esigenze, delle preoccupazioni e delle motivazioni dei clienti reali, in modo da poter meglio comprendere il loro comportamento e le loro aspettative e di conseguenza per aiutare le aziende a sviluppare prodotti, servizi e contenuti che rispondano alle richieste dei loro clienti. Le User Persona vengono create sulla base di ricerche di mercato, interviste con i clienti e analisi dei dati demografici e comportamentali.

3) "What?" che tipo di Content Marketing produrre?

In terzo luogo bisogna ben definire la tipologia di contenuto da produrre. Le due macrocategorie di riferimento sono: intrattenimento e informazione.

La risposta a questa “W” deriva dal riscontro ottenuto dai primi due quesiti. Ovviamente si mirerà alla creazione di un contenuto utile, coerente con la Mission Statement, adeguato, funzionale e specifico.

I contenuti per intrattenimento sono progettati per divertire e coinvolgere gli utenti. Possono includere film, programmi televisivi, giochi, musica e altri tipi di contenuti che hanno appunto lo scopo di intrattenere. Al contrario, i contenuti per informazione sono progettati per fornire agli utenti informazioni utili e accurate su un determinato argomento. Possono includere notizie, articoli, tutorial, report e altri tipi di contenuti che hanno lo scopo di informare e istruire. Mentre i contenuti per intrattenimento possono essere utilizzati per svago, i contenuti per informazione sono spesso più seri e mirati a fornire agli utenti una comprensione più profonda di un argomento.

4) "hoW?" come produrre il Content Marketing?

Il formato con cui distribuire il Content Marketing dipende dal Perché, dal Chi, dal Cosa. Deve essere individuato il formato più adatto alle esigenze aziendali e a seconda delle preferenze e delle richieste degli utenti. Bisogna chiedersi: Quale formato mi permette di raggiungere meglio il mio target? Quale formato mi permette di raggiungere maggior successo? Quale formato mi permette di essere veloce, diretto e comprensibile?. L’obiettivo è raggiungere Solidità, che crei Impatto, che crei Valore.

Alcuni esempi di formati comuni per i contenuti marketing includono:

  • Articoli: Testi scritti su un argomento specifico, che possono essere pubblicati su un blog o su un sito web.
  • Video: Clip audio-visive che possono essere pubblicate sui canali social media, sui siti web o sui servizi di streaming come YouTube.
  • Podcast: Registrazioni audio che possono essere pubblicate sui siti web o sui servizi di streaming come Spotify o Apple Podcasts.
  • Infografiche: Rappresentazioni visuali di dati o informazioni, che possono essere pubblicate sui siti web o sui social media.
  • E-book: Libri digitali che possono essere scaricati dai siti web o dalle app.
  • Newsletter: Messaggi email che possono essere inviati ai clienti o ai potenziali clienti per tenere aggiornati su novità, offerte e altre informazioni rilevanti.

5) "Where" dove produrre il Content Marketing?

Adesso va individuato il canale dove il Content Marketing creato avrà più impatto.

I canali per la produzione del Content Marketing possono includere social media, email marketing, siti web aziendali, blog aziendali, pubblicità online, pubblicazioni offline come riviste e quotidiani, eventi dal vivo e altro ancora. L’importante è scegliere i canali più adatti al proprio target di riferimento e al tipo di contenuto che si intende promuovere. Ad esempio, una campagna di email marketing potrebbe essere più adatta per promuovere una nuova offerta ai clienti esistenti, mentre una campagna sui social media potrebbe essere più efficace per raggiungere nuovi potenziali clienti. Sarebbe utile stilare una “List of Channel” che permetta di comprendere se in ciascuna Piattaforma è possibile la distribuzione del Content Marketing; la facilità di distribuzione di quest’ultimo; l’impatto che il Content Marketing può avere nel canale.

In più, è necessario fare una distinzione tra le Piattaforme che si vogliono utilizzare in: Canale primario (Core) e Canali Secondari. Il canale primario o “Nucleo”, sarà il luogo in cui avverrà la produzione principale, su cui verrà riservato il focus del Content Marketing. Nei canali secondari invece, si pubblicherà in un secondo momento con il conseguente adattamento del contenuto già esposto nel canale primario.

6) "hoW much?" quanto Content Marketing produrre?

Quest’ultima risposta è legata direttamente al “Why” ed è decisa dal Branding aziendale, in base cioè agli input (il tempo che un’azienda decide di dedicare al Content Marketing) e output (goals finale).

Si fa riferimento ai KPI (Key performance indicators), per rispondere alla domanda: “quanto successo ho ottenuto con il Content Marketing prodotto, rispetto all’obiettivo prefissato?”.

I KPI sono metriche chiave utilizzate per misurare e monitorare il successo di un’azienda o di una determinata attività. Essi aiutano a determinare se un’azienda sta raggiungendo i suoi obiettivi e a identificare eventuali opportunità di miglioramento.
Ad esempio, in una campagna di marketing, i KPI potrebbero includere il tasso di conversione (ovvero il numero di visitatori del sito web che diventano clienti), il tasso di rimbalzo (ovvero il numero di visitatori che lasciano il sito dopo aver visualizzato solo una pagina), il numero di condivisioni sui social media e il numero di iscrizioni alla newsletter. Monitorando questi KPI, un’azienda può valutare l’efficacia della propria campagna e apportare eventuali modifiche per ottenere risultati migliori, e comprendere soprattutto quanto è necessario produrre in termini di Content Marketing.

Conclusioni

Le strategie di Content Marketing possono non avere un effetto di successo immediato per quanto riguarda l’aumento delle conversione degli utenti in clienti. Questo perché nell’online spesso non viene seguita una crescita lineare dei followers, ma esponenziale. In questo contesto è tipico il cosiddetto “effetto sott’acqua”. L’effetto sott’acqua è un fenomeno che si verifica quando i contenuti pubblicati sui social media non ottengono la visibilità sperata, a causa dell’algoritmo utilizzato dalle piattaforme per determinare la visibilità dei contenuti. Gli algoritmi di solito privilegiano i contenuti che hanno già ottenuto molti like, commenti e condivisioni, e tendono a mostrare meno i contenuti meno popolari. Questo può causare un effetto sott’acqua, in cui i contenuti pubblicati da un’azienda non ricevono l’attenzione desiderata e non raggiungono il loro target di riferimento. Per evitare l’effetto sott’acqua e aumentare la visibilità dei propri contenuti sui social media, è importante pianificare e ottimizzare i post in modo da renderli interessanti e coinvolgenti per il proprio target di riferimento.

Tutto ciò è possibile solo affidandosi ad una Web Agency seria e competente, che riesca a comprendere l’identità del Brand aziendale, svelarne bisogni e necessità e che riconosca le soluzioni migliori alle loro esigenze.

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